Arezzo tra acqua e tensione: terzo nubifragio in tre settimane
Il clima di Arezzo sta cambiando. Tre nubifragi in meno di venti giorni hanno trasformato l’estate 2025 in un banco di prova durissimo, con scenari sempre più simili a quelli delle regioni tropicali: piogge torrenziali, raffiche di vento improvvise e quantità d’acqua che il territorio non riesce più a contenere.
1. Cronistoria degli eventi
3 agosto – Fiera Antiquaria in tilt
Il primo episodio ha colpito durante la Fiera Antiquaria: sottopassi di via Arno e Baldaccio allagati, traffico bloccato, disagi in centro. Una pioggia intensa che già mostrava i limiti della città.
17 agosto – Nubifragio e downburst
Due settimane dopo, un nuovo evento ha portato piogge torrenziali e raffiche di vento violentissime, i cosiddetti downburst. Quartieri come Tortaia, San Donato e San Zeno tra i più colpiti. Allagamenti all’Ospedale San Donato e sottopassi chiusi hanno paralizzato la viabilità.
19 agosto – Il nubifragio più grave
Il terzo e più intenso nubifragio ha scaricato quasi 90 millimetri di pioggia in tre ore. Intere strade sommerse, Corso Italia trasformato in un fiume, garage e cantine invasi dall’acqua in diverse zone, smottamenti in periferia e viabilità locale in tilt.
2. La gestione dell’emergenza
I Vigili del Fuoco hanno effettuato decine di interventi per liberare scantinati e strade. La Protezione Civile, insieme ai volontari, ha utilizzato pompe idrovore per svuotare sottopassi e abitazioni. L’Ospedale San Donato ha registrato infiltrazioni, ma senza interruzioni delle attività. Non sono mancati blackout elettrici e problemi alla rete idrica.
3. Un clima che cambia
Questi episodi non sono più eventi eccezionali isolati. Le ondate di piogge violente e improvvise, alternate a periodi di calore intenso, sono il segno di un clima che si tropicalizza. In poche ore cadono le stesse quantità di pioggia che un tempo si distribuivano in un mese, con effetti devastanti su infrastrutture e viabilità.
4. Criticità emerse
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Sottopassi e tombini incapaci di assorbire precipitazioni così concentrate.
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Assenza di sistemi di allerta efficaci, che permettano a cittadini e autorità di prepararsi in anticipo.
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Manutenzione urbana insufficiente, con scarichi e drenaggi non adeguati.
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Risposte reattive e non preventive, con interventi sempre in emergenza.
5. Bilancio e prospettive
L’estate 2025 resterà come una delle più difficili per Arezzo. I nubifragi hanno evidenziato la necessità urgente di:
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un sistema di allerta meteo più efficiente;
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un piano urbano per la gestione delle acque;
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opere di drenaggio e manutenzione più capillari;
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una strategia che guardi al futuro, considerando che questi eventi tenderanno a ripetersi.
Arezzo oggi è il simbolo di un’Italia che deve fare i conti con un clima nuovo, più estremo e imprevedibile. La sfida sarà trasformare l’esperienza dell’emergenza in un’occasione di adattamento e prevenzione.