Arezzo si tinge dei colori dei suoi quartieri: è ufficialmente iniziata la Settimana del Quartierista, uno dei momenti più sentiti e partecipati dell’intero calendario cittadino, preludio alla tanto attesa Giostra del Saracino. Per i cittadini aretini e per tutti gli appassionati della tradizione cavalleresca, questa settimana rappresenta un vero e proprio rito collettivo, in cui la storia, l’identità e il senso di appartenenza si mescolano in un’esplosione di entusiasmo e orgoglio rionale.
La città si divide… ma solo per unirsi
In questi giorni, Arezzo non è più una sola. Diventa Porta del Foro, Porta Sant’Andrea, Porta Santo Spirito e Porta Crucifera — i quattro quartieri storici che si contenderanno il successo nella Giostra del Saracino, in programma per sabato 21 giugno in Piazza Grande. Ma prima della sfida armata tra cavalieri lanciati a cavallo contro il Buratto, la città si concede alla festa, all’aggregazione e al folklore.
La Settimana del Quartierista è il momento in cui ogni rione apre le porte del proprio mondo, coinvolgendo cittadini e visitatori in una serie di eventi unici, ciascuno con la propria anima. Ogni giorno, ogni quartiere propone cene, serate danzanti, spettacoli musicali, mostre, rievocazioni storiche, giochi tradizionali e iniziative culturali, in un continuo crescendo di emozione.
Un calendario fitto di emozioni
Ogni sera, i quartieri si animano con eventi diversi. Porta del Foro ha inaugurato la settimana con una cena medievale in costume e un torneo di giochi popolari. Sant’Andrea, fedele alla sua anima elegante e raffinata, ha proposto un concerto di musica rinascimentale e un’esibizione di sbandieratori. Santo Spirito ha acceso la notte con una serata danzante in piazza, dove giovani e famiglie si sono riuniti tra luci, musica e stand gastronomici. Porta Crucifera, invece, ha puntato su tradizione e storia, organizzando una visita guidata al proprio museo del quartiere e una tavolata sotto le stelle con piatti della tradizione aretina.
Le sedi dei quartieri diventano veri e propri cuori pulsanti, dove si respira passione, si coltiva il senso di appartenenza e si riscopre il valore della comunità. Ma la Settimana del Quartierista non è solo per gli aretini: sempre più turisti, incuriositi dal fascino della Giostra e dalla vitalità della città, partecipano agli eventi, scoprendo una Arezzo autentica e coinvolgente.
Non solo festa, ma preparazione
Sotto il velo della festa, però, si cela anche la tensione. Perché questa è anche la settimana decisiva per i quartieristi, i giostratori e i rettori. Nei campi prova dei quartieri, i cavalieri si allenano duramente, affinano tecnica, concentrazione e strategia. Ogni mossa è analizzata, ogni colpo al Buratto studiato nei minimi dettagli: la Giostra si vince anche — e soprattutto — con la preparazione mentale e fisica.
I quartieristi vivono ogni momento con intensità: tra un brindisi e un ballo, tra un abbraccio e un ricordo, si respira l’adrenalina che cresce, il conto alla rovescia che avanza. Le bandiere sventolano, i cori si alzano, i tamburi battono il tempo: Arezzo si prepara al suo evento più simbolico, e lo fa celebrando la sua anima popolare.
Una tradizione che si rinnova
La Settimana del Quartierista è un ponte tra passato e presente. Un modo per tenere viva la memoria di una città fiera della propria storia, capace però di rinnovarsi e coinvolgere nuove generazioni. I bambini sfilano con orgoglio accanto ai veterani, imparando il valore delle radici e del rispetto reciproco, in una città che sa essere divisa nei colori ma unita nella passione.
In attesa che la lancia colpisca il Buratto e che uno solo tra i quattro vessilli possa issarsi al cielo vittorioso, Arezzo si gode questa settimana di festa collettiva, che è molto più di un contorno alla Giostra: è l’anima stessa della Giostra, il suo battito, il suo respiro.
E mentre le serate si susseguono tra risate, emozioni e vecchie canzoni di rione, una sola certezza accomuna tutti: a Arezzo, in questi giorni, non si vive, si sogna.